Il gruppo degli «Amici del Mincio»
Presentazione
Queste pagine vogliono essere
un atto di denuncia contro la grave situazione ambientale delle
Valli del Mincio e, nello stesso tempo, vogliono informare l'opinione
pubblica sulle iniziative promosse dal gruppo Amici del Mincio
con lo scopo di tener vivo l'interesse per le nostre Valli.
Nell'ambito dell'Associazione PRO LOCO «Amici di Rivalta» si è costituito
un gruppo la cui finalità è la tutela del Mincio e in
particolare delle sue paludi.
L'interesse dei rivaltesi per il fiume, metaforicamente, si può considerare
genetico. Da quando Rivalta esiste, è sempre stata intimamente legata
al suo fiume traendone vantaggi economici, con la raccolta del pesce,
del carice, della canna, e trovandovi innumerevoli momenti di svago.
La comunità rivaltese, sostenuta dal Comune di Rodigo, è stata fra i principali promotori per la costituzione prima di una riserva
naturale e quindi di un parco regionale, evitando in tal modo la progressiva
bonifica delle paludi. Solo negli ultimi 10/15 anni l'attenzione per il
fiume si è attenuata e la causa prima è da ricercare nella scadente qualità
e quantità delle acque.
Nel fiume è stata quindi vietata la balneazione, la produzione di canna
palustre e di carice è progressivamente diminuita, mancando le ricorrenti
piene primaverili, e i pescatori di professione, un tempo molto numerosi,
sono tutti pensionati e hanno lasciato il passo alla pesca amatoriale;
inoltre la chiusura della caccia ha allontanato i cacciatori che perlomeno
contribuivano a tenere puliti i numerosi canali e gli specchi d'acqua
denominati "giochi di caccia".
Ultimamente la passione dei rivaltesi per il fiume è aumentata; lo dimostra
il successo che ogni anno accompagna la Festa del Pesce
e la costituzione (1998) di due associazioni naturalistiche: il "Gruppo
Amici del Mincio" e il "Canoa Club Rivalta".
L'attenzione per le Valli del Mincio da parte dell'opinione pubblica
non solo nazionale si spiega con l'altissimo valore ambientale e antropologico
della zona, riconosciuta a livello internazionale dalla Convenzione
di Ramsar; in tale conferenza il tratto di fiume fra i 3 Km a Nord
di Rivalta sino a circa metà del lago Superiore di Mantova (1.081 ettari)
è stato definito "Zona Umida di Importanza Internazionale
per la conservazione degli uccelli acquatici". Inoltre lo
spirito della convenzione pone l'accento sulla tutela del territorio e
delle tradizioni che lo hanno da sempre arricchito.
Al contrario, dal nuovo Consiglio Amministrativo del Parco Naturale del Mincio
è stato escluso l'unico rappresentante del nostro Comune
che vanta anni di esperienza e partecipazione attiva nella gestione del
Parco e, essendo nativo del luogo, ha una profonda conoscenza delle problematiche
socio-ambientali della palude.
Per i rivaltesi questa mancata elezione è motivo di sconforto
e rammarico. Chi sostiene che nelle paludi attorno a Rivalta si sarebbero
già spesi troppi soldi ci lascia amareggiati, dimenticando che
il Comune di Rodigo ha destinato notevoli risorse economiche con la creazione
del Centro Parco, dato
in gestione al Parco del Mincio, e ha favorito le attività legate
all'economia della palude.
Pensare di volgere ora l'attenzione finanziaria in altre aree del Parco,
ad esempio a nord della palude, ove il fiume scorre fra le campagne collinari
e il problema idrico assume minor importanza, o a sud di Mantova ove l'alveo
è imbrigliato da alti argini, sarebbe un grave errore. La palude,
quella indicata dalla "Convenzione
di Ramsar", rischia di scomparire a causa del progressivo interramento
e i motivi principali sono il ridicolo apporto idrico e l'inadeguata raccolta
della canna, per il mancato rinnovo dell'attività economica imprenditoriale
e privata.
I tempi di intervento sono ristrettissimi e affermare che la palude sta
morendo non è demagogia. Dirottare finanziamenti verso altre realtà,
sicuramente interessanti, ma di ovvia minore valenza ambientale, ha sentore
di sterile campanilismo o scelta elettorale.
Gli Amici del Mincio sono un gruppo eterogeneo come estrazione sociale,
senza coloriture politiche, che si pone come obiettivi primari la tutela
dell'ambiente, la promozione delle condizioni socioeconomiche del luogo
e di un turismo compatibile. Due sono gli obiettivi primari: migliorare
ed aumentare l'afflusso delle acque nei laghi, e rilanciare economicamente
il taglio dei canneti. Attualmente l'unico modo per evitare un rapido
interramento della palude è la bruciatura incontrollata delle canne. Se
fino a due anni fa solo un imprenditore continuava a lavorare industrialmente
la canna, ora è sorta un'altra realtà che, affermandosi come nuova forza
lavoro, potrebbe essere di esempio per altre iniziative. Se sarà abbandonato
il progetto, oramai giunto al punto di arrivo, di porre in attività il
macchinario per rendere competitiva la raccolta delle canne, vincendo
così la concorrenza dei paesi dell'Est (già esportano tali prodotti a
prezzi inferiori), l'economia della palude si soffocherà e con essa l'ambiente
stesso. Fra qualche anno tutte le infrastrutture sino ad ora approntate
o in fase di realizzazione, vedi ciclabili e centri parco, che sicuramente
hanno un costo assai più gravoso in termini economici, ma indispensabili
per un parco degno di questo nome, saranno inutili in quanto circonderanno
un "contenitore vuoto". Se la Palude muore il Parco non avrà senso
di esistere; in tale futuribile contesto la provocatoria proposta
del Sindaco di Rodigo di uscire dal Parco troverebbe numerosissimi consensi.
Sono obiettivi molto ambiziosi per il "Gruppo Amici del Mincio", ma chi
non li considerasse di primaria importanza ed urgenti, a nostro modestissimo
parere, non ha capito il problema. Fra le varie attività che stiamo sostenendo
c'è l'acquisizione della notevole documentazione scientifica e normativa
riguardo il Parco e la regolamentazione delle acque; cercheremo collaborazioni
e incontri con gli esperti del settore. Inoltre, vorremmo attuare un'attività di divulgazione didattica mediante visite guidate nel Parco, incontri
con le scuole e la cittadinanza, proiezioni di filmati e diapositive;
pulizia regolare delle rive, controllo della qualità delle acque mediante
regolari misurazioni chimico batteriologiche, promuovere lo sviluppo di
percorsi pedonali ai bordi della palude, appostamenti fissi all'interno
della stessa per l'osservazione dell'avifauna e della vegetazione.
Rivalta sul Mincio (Mantova), Gennaio 2000
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