La Riserva Naturale «Valli del Mincio»
Il Parco Naturale del Mincio: il fiume dell'uomo
Il Parco Naturale regionale del Mincio, al cui interno si trova la Riserva delle "Valli del Mincio", comprende i 13 comuni della provincia di Mantova che dalle colline moreniche del Garda accompagnano il fiume nel suo viaggio attraverso la pianura sino alla confluenza nel Po in località Governolo.
Il parco rappresenta uno scrigno sia sotto il profilo naturalistico, con una delle più estese zone umide del nord Italia, sia sotto l'aspetto della cultura locale, legata alle tradizioni della civiltà contadina e degli antichi mestieri di terra e di fiume, nonchè all'opera dell'uomo che da sempre ha plasmato il territorio: le sistemazioni idrauliche del Pitentino risalgono al 1190, ma il duro lavoro di ricerca di un equilibrio tra il fiume e la sua gente arriva fino ai nostri giorni.
A partire dalla zona dell'Alto Mantovano, una sintesi esemplare del variegato mosaico paesaggistico delle colline del Garda è costituita dalla riserva naturale di Castellaro Lagusello, tra i comuni di Cavriana e Monzambano, dove il susseguirsi di vicende climatiche e geologiche ha dato origine a una straordinaria varietà di ambienti che alternano uliveti, vigneti, canneti, specchi d'acqua e prati aridi. Nei pressi della riserva sorge l'omonimo borgo medievale, riconosciuto dal 2003 tra i "Borghi più belli d'Italia".
Esaurito il tratto collinare, in cui il fiume scorre lambendo gli antichi castelli di Ponti sul Mincio, Monzambano e Volta Mantovana, il suo percorso raggiunge la pianura assumendo un andamento meandriforme e dopo Goito si dipana in mille divagazioni che si insinuano tra gli estesi canneti e le "isole galleggianti" della Riserva Naturale delle "Valli del Mincio" (tra i più importanti siti di nidificazione dell'airone rosso nel nostro paese).
Lasciata alle spalle la riserva, il fiume allargandosi forma il lago Superiore di Mantova, caratterizzato dalla presenza del fior di loto, specie di notevole bellezza introdotta ai primi anni del '900, ma la cui invadenza richiede continui interventi di contenimento. Al lago Superiore si susseguono quello di Mezzo e quello Inferiore, dai quali è possibile ammirare l'inconfondibile profilo monumentale della città di Mantova.
Appena a sud dell'abitato, il Mincio si impaluda nuovamente andando a formare la riserva naturale della Vallazza costituita, oltre che da vasti specchi di acque libere, da estesi cariceti e boschi ripari, ambiente ideale per numerose specie animali e vegetali di indubbio valore.
Il basso corso del fiume prosegue quindi tra alte arginature sino alla confluenza con il Po presso la conca di San Leone.
Oltre agli ambienti strettamente legati al corso del fiume, il parco racchiude habitat di pregio rappresentativi delle antiche foreste planiziali che un tempo ricoprivano l'intera Pianura Padana e attualmente ridotte a superfici residuali immerse nella matrice agricola. E' il caso del Bosco della Fontana, costituito in prevalenza da farnia, carpino bianco e cerro: antica residenza di caccia dei Gonzaga, oggi è una Riserva Naturale Statale gestita dal Corpo Forestale.
Il Parco delle Bertone, a 15 Km da Mantova in direzione di Goito, è il risultato della fusione di un nucleo boschivo di origine naturale con le essenze tipiche del parco romantico ottocentesco. Si tratta dunque di un parco-giardino dove, accanto a esemplari autoctoni, si possono ammirare piante secolari provenienti da tutto il mondo, e ambienti umidi di pregio che hanno consentito di realizzare il progetto di reintroduzione della rana di Lataste (specie endemica presente esclusivamente in Pianura Padana, Canton Ticino e Istria), che precede tra l'altro uno specifico percoro di scoperta per i più piccoli. Presso il Parco delle Bertone ha inoltre sede il Centro di Reintroduzione della Cicogna Bianca, una struttura che da anni lavora per reintrodurre la specie nel territorio del Parco.
(Estratto dal depliant "Vivere i Parchi in Provincia di Mantova"
(C) 2005 Provincia di Mantova e Parco del Mincio)
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